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Parrocchiale della Santissima Trinità
Su Piazza Barile, di fronte al Municipio, svetta la chiesa dedicata alla Santissima Trinità. Oltre ad essere la testimonianza architettonica meglio conservata tra quelle più antiche, la parrocchiale porta firme di rilievo. Il disegno dell'ampliamento settecentesco, che segna il futuro carattere della costruzione, è dell'architetto Bernardo Antonio Vittone, anche se la successiva progettazione e la direzione dei lavori furono affidate a Giovanni Tommaso Prunotto da Guarene, architetto regio che successe a Filippo Juvarra e seguì la costruzione della Palazzina di Caccia di Stupinigi dopo la morte dell'illustre predecessore. A far eseguire i lavori della chiesa furono gli architetti Carlo Casasopra e Nicolò Fiorio.
Il riferimento alla scuola del celebre architetto messinese ha fomentato a lungo la convinzione che il corpo centrale sia stato progettato dallo stesso Juvarra. La costruzione, in ogni caso, è un pregevole esempio di architettura barocca piemontese.
La facciata in mattoni a vista e lo snello campanile caratterizzano l'orizzonte della piazza. Su tutti i lati del campanile l'orologio segna le ore dal 1851. Si tratta di un orologio civico, quindi la relativa manutenzione e di competenza comunale.
La parte centrale della facciata è leggermente avanzata rispetto al suo asse e delimitata da due colonne che sostengono il timpano, su cui è assisa la lapide che ricorda la consacrazione. Tra i due ordini sovrapposti di lesene si apre una finestra ovale con fregi in cotto. Sul lato destro della facciata una lapide ricorda il restauro del 1983, mentre sulla parete di via Stupinigi resta lo stilo ripiegato di una meridiana.
L'interno
La struttura è a croce latina a navata unica, con due cappelle laterali e altare rotondo in cotto e gradini in marmo. A sinistra dell'ara è riconoscibile la statua di San Matteo, protettore della città. Ai fianchi dell'altare nel dopoguerra sono state ricavate due cappelle. Il pavimento in quarzite di Barge a piastre quadrate di due colori è posizionato nel 1860. Il soffitto dell'arcata centrale è dominato dal grande affresco della Santissima Trinità e lo stesso soggetto, arricchito dalla presenza di San Matteo e San Rocco, figura anche nel grande dipinto ovale di scuola piemontese settecentesca, dietro l'altare maggiore. Sui pilastri portanti ci sono gli evangelisti con i relativi simboli: San Matteo con l'angelo , San Luca e il bue, San Marco con il leone e San Giovanni con l'aquila. Tutti gli affreschi sono stati completamente restaurati tra il 1995 e il 1996.
L'organo
Il portale d'ingresso è sovrastato dalla bussola in noce dell'organo a canne, forgiato nel 1849 dalla ditta Luigi Aloisio di Torino e revisionato nel 1983. Dal soffitto occhieggiano cinque angeli inneggianti: due suonano arpa e violino, altrettanti cantano e uno regge lo spartito.
e i docenti: Alberto Vasciaveo e Renzo Favretto